Il tardo Barocco a Palazzo Acreide

a cura di Margherita Recupero, pubblicato il 27/07/2021

Palazzolo Acreide è un piccolo Comune del Val di Noto situato sui monti Iblei. E' noto per le numerose testimonianze archeologiche, per il patrimonio artistico e monumentale tardo barocco iscritto nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO e per le tradizioni popolari e religiose che si sono trasmesse nel tempo e sono state riconosciute come Patrimonio immateriale tutelato dall'UNESCO.
La storia di Palazzolo Acreide risale al VII sec. a.C. Il suo territorio, distribuito in tre aree, corrisponde rispettivamente a tre diverse epoche storiche e abitative. Oggi la cittadina è meta turistica e, la sua vicinanza a Siracusa, Noto e Avola, la rende parte di un itinerario turistico alla scoperta del tardo Barocco locale. 

Palazzolo Acreide - Un panorama, visto dal Bando superiore Archivi fotografici ICCD
Palazzolo Acreide - Un panorama, visto dal Bando superiore

Palazzolo Acreide è un piccolo Comune del libero consorzio comunale di Siracusa. Si trova in cima ai monti Iblei, non lontano dal fiume Anapo e dalla necropoli rupestre di Pantalica. Fu un centro agricolo e commerciale molto attivo in passato e presenta un interesse particolare per le numerose testimonianze archeologiche che risalgono al paleolitico superiore e arrivano all'epoca romana.

Il suo territorio si articola in tre aree che corrispondono rispettivamente a tre diverse epoche costruttive e abitative. L'antico insediamento di Akrai, fondato dai siracusani come colonia di Siracusa nel VII sec. a.C. in una posizione strategica per il controllo della via Selinuntina che metteva in collegamento Siracusa e Agrigento, si trova oggi poco distante dall'attuale centro storico. Qui sono conservati i resti dell'antica città che, con la graduale ellenizzazione delle popolazioni, nel II sec. a C. visse un periodo di grande benessere. Della città greca si conservano i resti di un antico teatro e un complesso di edifici. All'epoca della conquista romana risalgono invece le latomie urbane dell'Intagliata e dell'Intagliatella, utilizzate come cave per l'estrazione della pietra calcarea locale.

Dopo la fiorente stagione greco-romana, l'antica città venne semiabbandonata dalla popolazione e probabilmente distrutta dagli arabi nell'827. A partire dal IX secolo iniziarono a svilupparsi le prime abitazioni sul poggio situato ad oriente della distrutta città, spostando l'abitato più a valle, per favorire le attività agricole che rappresentavano una parte importante dell'economia locale.
In epoca normanna, in posizione dominante e strategica rispetto al territorio circostante, venne edificato un Castello che, con la trasformazione in feudo del patrimonio terriero palazzolese, divenne la residenza del barone e il centro del nuovo insediamento abitativo in epoca medievale. Attorno ad esso, nel XII secolo, iniziò lentamente a formarsi il borgo esterno.
Dal castrum medievale (anche detto Palatium) deriva il nome della città. Nome al quale il Consiglio Comunale nel 1862 volle apporre anche il patronimico "Acreide" (con riferimento all'antica Akrai), per sottolineare una ideale continuità culturale tra la città antica e quella medievale.

Nel XIII-XIV secolo l'incremento demografico determinò un'espansione dell'abitato nell'area sottostante il Castello. A est della fortezza si stabilì una comunità di ebrei (poi costretta a fuggire dalla Sicilia in seguito all'emanazione dell'editto di Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia del 1492) e le prime comunità cristiane, tra cui gli ordini mendicanti che contribuirono allo sviluppo del nuovo assetto della città con la costruzione di alcune chiese. Tra le prime chiese documentate in epoca medievale, vi è la Chiesa intitolata a San Nicolò, fondata nel 1215 in aggiunta a quella di San Martino già esistente in prossimità del Castello, a dimostrazione del progressivo sviluppo demografico della comunità cittadina.

Dal 1379 al 1579 il feudo palazzolese passò sotto il controllo della famiglia Alagona, una delle più potenti famiglie della Sicilia, che contribuì allo sviluppo socio-culturale della nuova cittadina. A quell'epoca risalgono, infatti, importanti committenze a grandi artisti del tempo, quali Francesco Laurana e Antonello da Messina. Al primo, nel 1472 gli Alagona commissionarono una statua della Madonna col Bambino, la Madonna delle Grazie di Palazzo oggi conservata nella Chiesa dell'Immacolata; al secondo, nel 1474 la Chiesa dell'Annunziata commissionò il dipinto dell'Annunciazione, oggi conservato nella Galleria Regionale di arte medievale e moderna di Palazzo Bellomo a Siracusa. Ad Artale Alagona si deve, inoltre, la fondazione del Convento di Santa Maria di Gesù dei Padri Minori Osservanti, posto ai margini sud dell'originario nucleo abitato.

Nella parte più alta del colle, nel corso del Cinquecento iniziò a espandersi il nuovo centro abitato. La contrapposizione tra la nuova città alta e la vecchia città bassa si fece sempre più evidente quando, nel 1608, si costituì la Confraternita di San Paolo che edificò la propria sede nella città vecchia, a pochi passi dalla Chiesa di San Nicolò elevata, nel frattempo, a Chiesa Madre. Si tratta di una grande Basilica a tre navate intitolata a San Paolo che, nel 1688, fu nominato Santo patrono della città.

Nel 1579 la Baronia di Palazzolo passò dapprima sotto il controllo di Francesco Santapau, principe di Butera e successivamente, nel 1625, dei principi Ruffo di Calabria.
Il terremoto del 1693 che colpì il Val di Noto interruppe bruscamente il processo di crescita del centro abitato e causò notevoli danni alla città. L'antico Castello baronale venne completamente distrutto e abbandonato.
La ricostruzione post terremoto avvenne in parte sulle precedenti strutture del quartiere medievale e, d'altra parte, nell'area più alta della città, privilegiata dalla nuova borghesia perché non ancora satura e quindi in grado di consentire una pianificazione urbanistica migliore, ispirata a criteri antisismici di ampiezza e regolarità, non resi possibili nel tessuto viario preesistente.
Venne riconfigurato il corso principale della città, l'attuale Corso Vittorio Emanuele, che partendo da Piazza del Popolo terminava in prossimità della sede del Convento di Santa Maria di Gesù, divenendo il principale asse viario della città dove sorsero, nel corso del Settecento, i più importanti edifici residenziali.
L'altra direttrice di sviluppo della città era rappresentata dalle tre principali strade che collegavano la città alta e la città bassa, le attuali Via Garibaldi e Via Roma che, insieme al Corso Vittorio Emanuele, convergevano in un'unica piazza, il Piano delle Guardie (attuale Piazza del Popolo). Da questo nodo prenderà avvio l'espansione della città nel corso dell'Ottocento e del Novecento.

Le splendide chiese barocche con portali riccamente decorati e l'architettura palazziale contraddistinta da suggestive facciate decorate con motivi floreali e fogliati in rilievo e con mascheroni grotteschi, sono l'elemento caratteristico del linguaggio tardo barocco locale, che si è conservato intatto fino ad oggi. La presenza di importanti opere monumentali e artistiche nella città, frutto della ricostruzione tardo barocca seguita al sisma del 1693, hanno reso possibile l'iscrizione di Palazzolo Acreide tra gli otto Comuni del Val di Noto riconosciuti dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità, iscritti nella World Heritage List sotto il nome de Le città tardo barocche del Val di Noto. Oltre al patrimonio artistico e monumentale, Palazzolo Acreide vanta anche un patrimonio culturale di riti, feste e tradizioni popolari e religiose che si sono trasmesse nel tempo. In particolare, le feste patronali in onore di San Paolo e le ricorrenze festive legate ad altre figure di Santi, quali San Sebastiano e San Michele Arcangelo, sono l'occasione per la realizzazione della "Sciuta", una processione religiosa di grande fascino accompagnata dal lancio di stelle filanti, dallo sparo di fuochi d'artificio e dal suono delle campane delle chiese, che enfatizzano l'aspetto barocco della manifestazione. L'UNESCO ha riconosciuto il complesso di tradizioni religiose palazzolesi come Patrimonio immateriale da tutelare.

Bibliografia

Touring Club Italiano, Italia da scoprire. Viaggio nei centri minori, Milano, 1996 , pp. 468-470

Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, Servizio per i Beni Architettonici (a cura di), Le città tardobarocche del Val di Noto nella World Heritage List dell’UNESCO, Palermo, 2008 , p. (PDF)
Saggi introduttivi di M. Muti, G. Susan, C. Cresti, M. Giuffrè; Testi di S. Piazza; Fotografie di L. Rubino

Bibliografia in rete

Comune di Palazzolo Acreide, Storia del Comune, 08/07/2021 (LINK)

Wikipedia, Palazzolo Acreide, 08/07/2021 (LINK)

TreccaniChannel, Patrimoni dell'UNESCO - VAL DI NOTO, 26/07/2021 (LINK)