La costruzione della farchia

a cura di Omerita Ranalli, pubblicato il 06/09/2021

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: La battitura col maglio, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: La battitura col maglio, fotografia digitale

dal Catalogo

Le canne che saranno utilizzate per la costruzione della farchia vengono scelte e tagliate ancora verdi nel mese di febbraio (“con la luna buona”, secondo la tradizione locale). Si formano fasci da circa venti canne, selezionate tra quelle migliori, alle quali viene lasciato il pennacchio superiore; questi fasci di canne vengono legati con spago da imballo (o spago da fieno) e lasciati a essiccare all’aperto per molti mesi.

A inizio dicembre si procede col taglio dei rami del salice rosso, che verrà poi utilizzato per realizzare i legami della farchia; si scelgono rami che abbiano uno, massimo due anni, e che garantiscano elasticità, requisito essenziale per la buona tenuta dei legami e dunque per la stabilità della farchia. I rami vengono messi a bagno in una tinozza piena d’acqua, perché non si secchino e mantengano l’elasticità. Alcuni farchiaioli sottolineano come sia sempre più difficile trovare piante di salice ben curate, a seguito della crisi delle attività agricole e del progressivo abbandono dei campi e delle attività di silvicoltura.

Ancora oggi permane una certa rivalità tra le contrade nella costruzione della farchia, ma non si registrano più episodi quali il furto delle canne o il taglio dei nodi, in passato molto frequenti.

 

La sera del 6 gennaio viene allestito il capannone e il piano di lavoro su cui si realizzerà la costruzione. Il 7 gennaio si inizia la pulitura delle canne, che vengono selezionate, divise e appuntite, lavorando l’estremità con una roncola: questa operazione serve a far sì che l’estremità della canna inferiore possa entrare senza difficoltà nella canna superiore, creando una struttura continua (tanto che nella farchia finita non è facile distinguere tra loro le canne sovrapposte).

Si passa poi a realizzare l’anima interna della farchia, che avrà un’altezza di circa 6-7 metri e un diametro di circa 40-45 centimetri, con dei legami più piccoli; subito dopo si prepara un letto di canne che verranno utilizzate per il “rinfascio”: quattro uomini, aiutandosi con delle funi, sollevano queste canne disposte a terra facendo sì che esse vadano a costituire via via gli strati superiori, che coprono interamente l’anima della farchia. Osservando la farchia dalla base (il “piticone”) è possibile riconoscere la struttura interna del primo fascio di canne e il cosiddetto “rinfascio”. In passato anziché realizzare l’anima della farchia si procedeva alla costruzione ponendo un grande palo di legno al centro, e disponendovi poi le canne intorno. 

 

Dopo il rinfascio si procede con l’infilatura delle canne una sopra l’altra, scegliendo tra quelle di dimensioni più o meno simili, in modo che il prodotto finale sia perfettamente allineato in verticale; in alcune contrade si fa in modo che le giunture tra l’una e l’altra canna siano poi coperte dai legami, o nodi, e dunque non riconoscibili. Le canne vengono poi legate dai farchiaioli più esperti, che per i legami utilizzano il salice precedentemente raccolto; il salice viene ripulito e levigato, poi passato attorno alla farchia e stretto, anche con l’aiuto di un palo di legno sul quale far ruotare il ramo del salice. Il numero dei legami varia, da 17 a 21; tutti i legami sono perfettamente allineati tra loro. L’operazione richiede grande forza e perizia tecnica: il momento della legatura è determinante per la buona riuscita della farchia.  L’estremità superiore (il fiocco) viene lasciata libera da legami, in modo che possa accogliere la paglia per l’innesco del fuoco; è qui che viene fissata la batteria che avvierà l’accensione.

Conclusa la costruzione, la farchia viene decorata con bandiere e bandierine e con l’icona del santo; alla fine si predispongono le “filagne”, le due travi necessarie al trasporto. Il 15 sera si fa festa intorno alla farchia.

Per ordinanza comunale, dopo drammatici eventi degli anni ’60 e ’70, oggi ogni farchia può raggiungere al massimo gli 8-9 metri di altezza per un diametro 80 centimetri (con un rapporto 1:10 tra le parti). 

Omerita Ranalli, L’essiccazione delle canne, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’essiccazione delle canne, fotografia digitale

Omerita Ranalli, L’essiccazione delle canne, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autrice dell'immagine
Omerita Ranalli, L’essiccazione delle canne, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: la pulitura dei rami di salice, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: la pulitura dei rami di salice, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i rami di salice vengono scaldati, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i rami di salice vengono scaldati, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i rami di salice vengono annodati, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i rami di salice vengono annodati, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i rami di salice vengono annodati, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i rami di salice vengono annodati, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i legami, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i legami, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i legami, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i legami, fotografia digitale

Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i legami, fotografia digitale Su gentile concessione dell'autore dell'immagine
Roberto Monasterio, La costruzione della farchia: i legami, fotografia digitale