Chiesa di Salvatore

F.e.c, 1984/11/00 -

In piazza dell’Odegitria, a pochi passi dalla maestosa cattedrale di San Sabino, sorge la piccola chiesa dedicata a San Giacomo, in posizione insolita, presso la Porta Vecchia e rivolta a nord, in direzione del cammino verso Santiago di Compostela. La struttura, in pietra di Trani, presenta una facciata principale severa e rigida, con un’unica vasta superficie levigata e si conclude con due falde che spiccano al di sopra di una cornice orizzontale che corre lungo tutto il prospetto. In asse con il portale si apre un finestrone barocco, dal profilo mistilineo, affiancato da quattro monofore tamponate. Il campanile è inglobato nella muratura del presbiterio per tutta l’altezza della chiesa. Svetta, leggermente ruotato rispetto all’orientamento dell’edificio e si identifica dalla presenza dei due stili che maggiormente hanno caratterizzato il monumento: in basso il romanico, con eleganti bifore che si aprono sui quattro lati, caratterizzate da esili colonnine sormontate da capitelli; nella parte superiore il barocco, sempre con quattro bifore di più semplice fattura e con il caratteristico coronamento a cipolla, aperta sui quattro lati da oculi ellittici

  • OGGETTO chiesa-sussidiaria
  • AMBITO CULTURALE Maestranze Locali
  • ATTRIBUZIONI Vaccaro, D. A (attribuito): DECORAZIONE
    Tucci, C (attribuito): decorazioni altare
  • NOTIZIE Una antica leggenda attribuisce la fondazione della chiesa a Symbatikios, stratega di Macedonia, Tracia, Cefalonia e Longobardia (Puglia), inviato a Bari dall’imperatore bizantino Basilio I negli anni 891-892. Si ritiene che Symbatikios sia stato anche fondatore dell’attiguo monastero di San Giacomo, creato sui terreni donati dall’arcivescovo Giovanni nell’892, prima occupati da un “parco degli uccelli” (ornitrophìon), risultato di una probabile cattiva lettura di ptochotrophion (ospizio per i poveri). La prima testimonianza storica riferita alla chiesa è una Bolla del 1075 di papa Gregorio VII all’abate Giovanni di Santa Maria di Banzi. Distrutta o comunque fortemente danneggiata insieme all’annesso convento nel 1156 dalle truppe di Guglielmo il Malo, venne riedificata nel 1180. Dal 1344 il monastero viene affidato all’Ordine delle monache benedettine Olivetane, e consacrato infine nel 1627 dall’arcivescovo Ascanio Gesualdo. La prima ristrutturazione della chiesa fu voluta dalla badessa Domitilla Ventura. La ristrutturazione più significativa però, di cui rimane un’importante testimonianza ancora oggi, è quella curata da D.A. Vaccaro nel 1729, il quale regalò alla chiesa una sfarzosa veste barocca oltre che una vera e propria quadreria, composta da dipinti attribuibili allo stesso Vaccaro, al figlio Ludovico e a Paolo de Matteis
  • LOCALIZZAZIONE Bari (BA) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza dell’Odegitria, Bari (BA)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600334536
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bari
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA planimetria catastale (1)
    planimetria catastale (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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