Ritratto di Amedeo VIII di Savoia

dipinto, post 1751 - ante 1790

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il busto è semifrontale; il viso è lievemente ruotato e lo sguardo è rivolto verso sinistra. Porta sul capo una sorta di turbante, che discende con un lembo lungo il lato destro del viso, e al di sopra di esso una corona aperta. Il volto è completato da lunghi baffi e barba che discende sino al petto. Indossa una tunica in damasco con motivo a grosso modulo, al di sotto della quale porta la camicia, visibile solamente in corrispondenza del polsino della mano a sinistra che regge uno scettro. Fondo neutro di colore scuro con iscrizione su una riga in alto. Il dipinto è posto entro una cornice in legno intagliato e dorato di profilo e luce rettangolare. Tipologia a cassetta. Battuta liscia; fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 62.5 cm
    Larghezza: 50 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, come indicato dall’iscrizione e della descrizione inventariale raffigura, in modi idealizzati, il principe Amedeo VIII di Savoia (Chambery. 13838-Ripaille, 1451), primo duca di Savoia dl 1416 e antipapa con il nome di Felice V dal 1440. Figlio di Amedeo VII di Savoia e di Bona di Berry, sposò giovanissimo la principessa Maria di Borgogna, dalla quale ebbe cospicua prole, tra cui l’erede del dato Ludovico di Savoia. Fu una figura nodale per la storia sabauda e di notevole spicco per la storia europea della prima metà del XV secolo. Nel 1408 fondò l’Università di Torino, quale erede del principe Ludovico di Savoia-Acaja. Nel 1430 vennero pubblicati gli Statuta Sabaudiae, importante corpus giuridico dello stato. Ritiratosi sin dal 1434 nel castello di Ripaille, abdicando a favore del figlio, nel 1438, in occasione del concilio di Basilea ove numerosi vescovi e cardinali dichiararono decaduto il pontefice Eugenio IV, tacciato di simonia ed eresia, venne offerta la tiara al principe sabaudo. Dopo una certa resistenza accettò e il 5 novembre 1439 fu eletto papa con il nome di Felice. Con la salita al soglio pontificio romano di Niccolò V, abbandonò spontaneamente la tiara e lo scisma termino il 7 aprile 1449. Amedeo VIII fu insignito del titolo cardinalizio di Sabina. L’opera riprende l’abbigliamento, con turbante, corona e tunica, oltre allo scettro alla mano, di un secondo ritratto conservato a Racconigi che rappresenta il sovrano a figura intera, riferito al pittore Giovanni Panealbo (1787) eseguito, all’interno di una più ampia serie dinastica destinata ad arredare le residenza sabauda di Moncalieri. I tratti un poco irrigiditi e appesantiti del dipinto, al di là di possibili ridipinture sull’opera, permettono di collocarlo entro il XVIII secolo, e di ipotizzare che anch’esso facesse parte di una più ampia serie dinastica di Casa Savoia. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399573
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5616
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5616 (giallo) - maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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