San Lorenzo Giustiniani in trono tra san Michele e san Giorgio. San Lorenzo Giustiniani in trono tra san Michele e san Giorgio

dipinto 1533 - 1533

Il dipinto raffigura san Lorenzo Giustiniani in trono con due angeli che gli reggono la mitra. In basso, a sinistra, san Michele arcangelo con la lancia e la bilancia scaccia il demonio e, a destra, san Giorgio con la bandiera schiaccia il drago

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Torbido Francesco Detto Moro (1482-1485/ 1561 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala, per la quale è stata ipotizzata la provenienza da San Giorgio in Braida (Marinelli 1979; Repetto 1979-1980), era invece collocata in origine su uno dei due altari laterali della chiesa di Sant'Angelo in Monte, sul colle di San Pietro, assegnata nel 1419 con l'annesso monastero alla Congregazione dei Canonici secolari di San Giorgio in Alga, dove Lanceni (1720, I, p. 207) ricorda un «quadro antico con S. Michel, ec.», di autore ignoto e, a suo dire, di fattura ordinaria. Un "Inventario delle sacre supeletili spettanti a detta Chiesa", redatto nel 1695 in occasione della cessione dell'intero complesso ai Serviti di Santa Maria della Scala, e altri successivi, tra il 1724 e il 1739, documentano che l'altare in questione era dedicato a san Lorenzo Giustiniani (ASVr, Monasteri Maschili di Città, Santa Maria della Scala, reg. 61, cc. 49r-50v; reg. 67, cc. 19, 102v, 110v). Il santo compare infatti al centro della composizione, affiancato dai protettori dell'ordine, Michele e Giorgio, e chiaramente riconoscibile per l'iscrizione alla base del trono, che lo ricorda come primo patriarca di Venezia (1451) e generale dell'ordine, nel quale introdusse «molte regole, onde fu tenuto e chiamato Padre dell'Ordine» che da lui prese il nome (Biancolini 1749, I, p. 387). La pala, citata ancora in sede da Biancolini (ivi, p. 388) e Dalla Rosa (1804, ed. 1996, p. 159), in una data imprecisata, successiva alla demaniazione dei beni di Sant'Angelo avvenuta nel 1806, entrò nella collezione di Andrea Monga, assieme all'"Annunciazione" firmata nel 1528 da Francesco Caroto per l'altar maggiore della stessa chiesa. In seguito alla divisione dei beni paterni, quest'ultima passò nella raccolta del primogenito Pietro e da qui, attraverso il mercato antiquario, in una collezione privata bergamasca (Guzzo 1995-1996, p. 460 nota 301), mentre la prima toccò all'altro figlio Bortolo, dal quale pervenne al Museo nel 1911 per lascito testamentario, ancora in ottimo stato e senza alcuna attribuzione (Vignola 1911). Inventariata per errore sotto il nome di Giambattista Barca (ca. 1594-1650), è stata restituita a Francesco Torbido da Sergio Marinelli (1979), il quale, evidenziandone le inequivocabili analogie stilistiche e compositive con le pale di Bagolino e di Sant'Eufemia a Verona, vi ravvisa «un preciso sentore delle novità di Giulio Romano, che viene a sovrapporsi alla formazione locale e veneta del pittore, senza tuttavia alterare nell'eclettismo la fisionomia definita anche se non intensamente suggestiva della sua arte». Questo dipinto costituisce un momento di notevole importanza nell'intero percorso artistico di Torbido, sia per la perfetta leggibilità della tavolozza cromatica - qui insolitamente giocata su toni acidi e dissonanti - che ne conferma le doti di «diligente coloritore, quanto altro che vivesse a' tempi suoi» (Vasari [1568] 1880, V, p. 295); sia perché ci fornisce una delle poche date sicure del suo lungo percorso artistico, documentando in modo emblematico, proprio alla vigilia degli affreschi della cattedrale, il codificarsi entro formule ormai di maniera del sereno classicismo permeato della monumentalità di Moretto, ancora chiaramente avvertibile nella pala di Bagolino e negli affreschi della cappella Fontanelli in Santa Maria in Organo. (da Marina Repetto Contaldo 2010, pp. 412-413)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717779
  • NUMERO D'INVENTARIO 6621
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • ISCRIZIONI in basso, sul gradino del podio - DI. LAVREÑ. IVST. VENE. / PROTOPATRIARCHA / HVIVS. MONASTERII / R(ECT)OR CAN. VITAEQ(VE) / INSTITVTOR / M. D. XXXIII - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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