Iniziale "B[eatus vir]". David suona il salterio
miniatura
1500 - 1510
Dai Libri Girolamo (1474/ 1555)
1474/ 1555
Grande iniziale "B" proveniente da un salterio, figurata con Davide mentre suona il salterio. Campo esterno in oro (porporina?) quadrettato per simulare un mosaico. Sul verso resti di sei linee in lingua latina con scrittura gotica libraria in inchiostro bruno
- OGGETTO miniatura
-
MATERIA E TECNICA
pergamena/ pittura a tempera
-
ATTRIBUZIONI
Dai Libri Girolamo (1474/ 1555)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il salmo 1, "Beatus vir", per antica prassi apre materialmente il salterio. Nell’esemplare di cui ci è giunta solamente questa iniziale, sembra che, adempiuta la convenzione formale, la sequenza liturgica prosegua con il mattutino della domenica, da dove il salterio benedettino comincia realmente a svolgersi, secondo la Regola: «et dominico die semper a caput reprehendatur ad vigilias». L'inno "Nocte surgentes" introduce appunto la recita dei salmi, "in primo nocturno", nelle domeniche estive, dalla prima dopo l'ottava di Pentecoste a ottobre. Il codice da cui l'iniziale fu recisa era quindi in origine un salterio feriale, probabilmente con innario. La miniatura viene considerata separatamente da altre due che potrebbero esserle accostate per similitudine di ornamento. I motivi sono la diversa regola di lineazione, distinta da tutte le restanti di Castelvecchio, e la provenienza dalla collezione Monga. Origine che attesta un percorso, attraverso il mercato antiquario e il collezionismo privato, diverso da quello della quasi totalità delle miniature del Museo, e indica che il salterio non era tra quelli dai quali sono state ritagliate le iniziali già Buri. Restando nel campo delle pure ipotesi si potrebbe supporre che Andrea Monga, o suo figlio Bortolo, avessero acquistato miniature provenienti dal monastero benedettino di San Nazaro, come quelle di Antonio Maria da Villafora, anch’esse appartenute alla loro collezione prima di essere cedute al Museo. Se così fosse, anche questo Davide avrebbe i committenti nei monaci neri. Purtroppo l'iniziale staccata è molto deteriorata a causa di sconsiderati interventi di ‘restauro’, solo in parte riparati dal recente lavoro di pulizia e recupero. Se ne riconosce l'alta qualità soltanto nei particolari dove l'originale non ha subito manomissioni. Il pregio nell'ideazione e nell'esecuzione consente di attribuirla a Girolamo. In particolare è degno di nota il paesaggio, comparabile a quello della "Natività" di Cleveland, con la grotta in primo piano e il lago sullo sfondo, anticipazione dell'attitudine di Girolamo a «essere universale in depenzer paesi». Girolamo attingeva per l'iconografia al repertorio della bottega. Nel dipingere l'incipit dei salteri, recupera talvolta l'interpretazione paterna di un’iconografia medievale: le spire di due draghi poste a formare la lettera "B". Nel caso in esame, del drago restano le squame e il groppo formato dal drammatico agitarsi delle code. La complessa lettera iniziale, con il mascherone lungo l'asta della "B", in questo caso rivolto frontalmente al lettore; le volute a ricciolo all'aprirsi dei coni a forma di cornucopia; la lamina d’oro a mattoncini; i boccioli separati da sferette lungo l'asse verticale mediana; l'alternanza dei colori rosa acceso e verde limone; sono tutti lessemi che ricordano assai da vicino la "D" del Cristo Risorto (inv. 995-1B311). Come per quella miniatura anche per questa è plausibile una datazione nella prima metà del primo decennio del Cinquecento. Girolamo Dai Libri adotta come ornamento il fondo a mattoncini d’oro, semplicemente assumendo il linguaggio della bottega patema. Ne è un esempio la carta iniziale di un salterio, ora al Victoria and Albert Museum di Londra, dove un raffinatissimo Davide suona il liuto all'interno di un’iniziale "B(eatus vir)", che Francesco Dai Libri miniò per un committente oggi ignoto negli anni ottanta del Quattrocento. Il fondo in lamina d’oro della bellissima iniziale è tratteggiato a simulare mattoncini sovrapposti: certamente Francesco era consapevole di utilizzare un’idea decorativa di Girolamo da Cremona, l'evoluzione dei fondali a mattoni in cui il miniatore lombardo amava situare in più occasioni gli interpreti delle sue storie ad esempio nella Natività della Vergine a Siena, Libreria Piccolomini, cod. 28-14, oppure nella Pentecoste, ivi, cod. 238). Ciò non toglie che Girolamo Dai Libri, ormai titolare della bottega, alcuni anni dopo la morte del padre ritenesse simili moduli decorativi patrimonio della propria bottega e che vi ricorresse liberamente. Così avviene per questa grande iniziale "B" del "Beatus vir", con cui aprire un importante salterio. Girolamo riprende la stessa decorazione in altri casi a noi noti. Uno di essi è il "Risorto" del salmo 20 (inv. 995-1B311). Le due immagini (quella in esame e quella del salmo 20) appartengono a salteri diversi. L'evidente differenza di mano tra i calligrafi non è fatto in sé sufficiente a dimostrare una diversità di manoscritto d’origine dei due ritagli, lo è invece la diversità di regole di lineazione. Nel 2010, Gino Castiglioni menzionava la comparsa su mercato antiquario un frammento di innario con l'Adorazione del bambino in una lettera "C" che costituisce l'iniziale dell'inno "Christe Redemptor omnium", come conferma la lettura del verso. Tuttavia supporre che l'inno condividesse il libro dei salmi dove era ospitata la "B" in esame resta un’ipotesi indimostrabile.||||(da Gino Castiglioni 2010, pp. 342-343)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500736947
- NUMERO D'INVENTARIO 6747
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI sul verso - [Noc]te surgentes vigi[lemu]s omnes semper [in psal]mis meditemur [atque voce c]oncordi Domino [canamus d]ulciter hymnos. [Ut, pio re]gi pariter canentes [cum suis sanctis . . . ] - gotica libraria -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0