La lavorazione della carta

a cura di Luisa Vietri, pubblicato il 22/02/2022


dal Catalogo

Produzione a mano con forme, macerazione e raffinazione tramite cilindri sono le principali tecniche di lavorazione della carta rappresentate in questa selezione di schede MODI-AEI. Altre schede sono dedicate alle tecniche di restauro dei libri antichi (reintegrazione delle fibre e delle lacune, montaggio della coperta, fascicolazione e cucitura).

 

Oltre alla celebre produzione di carta realizzata a Fabriano (AN) (http://paci.iccd.beniculturali.it/iccd/cards/ricercaPaci?data%5Bcdm%5D=&data%5Bregione%5D=&data%5Bprovincia%5D=&data%5Bcomune%5D=&data%5Blocalita%5D=&data%5Btoponimo%5D=&data%5Bdenominazione_inventario%5D=*%2F*&data%5Belemento%5D=carta+filigranata&data%5BricercaInventario%5D=Cerca&data%5Bdoaction%5D=cerca) e a quella delle cartiere genovesi, di particolare interesse è la lavorazione della cartapesta di Lecce, le cui prime manifestazioni risalgono al XVIII secolo, probabilmente su influenza napoletana. Il successo di tale attività dipese principalmente dalla sua versatilità, dalla sua rapida esecuzione e, soprattutto, dalla sua leggerezza. Infatti, oltre alla realizzazione di simulacri religiosi, la cartapesta fu impiegata nella creazione di strutture e di decorazioni architettoniche, come nel caso dell’imponente controsoffitto della chiesa di Santa Chiara, terminato nel 1738. Nel XIX secolo i grandi maestri della cartapesta leccese divennero celebri su tutto il territorio nazionale e molte delle loro opere furono commissionate anche dall’estero. L’attuale lavorazione della cartapesta continua ad essere una fiorente attività artigianale: le botteghe presenti nel centro storico producono sia simulacri religiosi di grandi dimensioni che piccole raffigurazioni, come natività, statuette per presepi, bambole, maschere ed altri oggetti ancora. All’interno e all’esterno delle botteghe è possibile osservare le diverse fasi di lavorazione della cartapesta, tra le quali la focheggiatura, effettuata con utensili di ferro dolce, che ha lo scopo di saldare e rendere omogenee le varie parti del lavoro e di spianare a levigare le deformazioni prodotte durante l’asciugatura. Nel 2009, all’interno del Castello Carlo V, è stato allestito il Museo della Cartapesta.

Bibliografia

Barbieri Edoardo, Guida al libro antico, Firenze, 2007

Mannucci Ulisse, La gualchiera medioevale fabrianese, Fabriano, 1992

Massa Domenico, Cronache di Mele e delle sue cartiere, Genova, 2000

Nocentini Giovanni, Belluomini Ferruccio, Museo della Carta di Pescia. Guida storico-illustrativa, Pescia, 2002

Ragusa Caterina, Guida alla cartapesta leccese: la storia, i protagonisti, la tecnica, il restauro, Galatina, 1997